Da gennaio 2017 tutte le TV vendute in Italia dovranno integrare un decoder DVB-T2 con supporto al codec H.265/HEVC. La conversione in legge del decreto Milleproroghe pubblicato in Gazzetta Ufficiale porta in seno la novità all’interno dell’Articolo 3 “Proroga di termini in materia di sviluppo economico”.

Nello specifico si legge che dovranno essere supportate “tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU)”, quindi anche l’HEVC.

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DVBT2 con supporto HEVC

Si tratta di una decisione di buon senso che risponde definitivamente all’interrogativo che si era posto a dicembre, quando il Milleproroghe aveva tirato in ballo la questione DVB-T2 senza fare chiarezza sui codec. Com’è risaputo l’H.264/MPEG4 è uno standard di riferimento ma per il futuro tutti puntano sull’H.265/HEVC – che per altro nel 2016 avrà una versione più stabile e pronta per il mercato.

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I numeri parlano chiaro. Se ad esempio oggi un solo MUX (multiplex) può ospitare 5/6 canali in qualità standard o al massimo 2 canali HD 720p, secondo OFCOM il DVB-T2 con codec H.264 consentirebbe la trasmissione di 4 canali HD 720p (o 1080i). Un’ulteriore transizione al codec H.265 porterebbe il numero dei canali HD 720p a 11 oppure in alternativa cinque canali 1080p. Il tutto abbinato all’incremento prestazionale fornito dal DVB-T2, che raggiunge i 45.5 Mbit/sec contro i 24 Mbit/sec del DVB-T.

Il Governo ha previsto un passaggio intermedio per venire incontro alle esigenze del mercato, ovvero consentire ai negozianti fino a massimo giugno 2016 di approvvigionarsi ancora di “vecchi prodotti” per agevolarne lo smaltimento. Dopodiché da luglio gli ordini dai fornitori dovranno essere allineati con quanto previsto per il prossimo gennaio.

Bisogna puntualizzare che le nuove norme riguardano esclusivamente le apparecchiature: le attuali trasmissioni in DVB-T potranno proseguire senza problemi almeno fino al 2030 – anno in cui molte frequenze ormai saranno cedute ai servizi mobili.