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Telegram fa sul serio e probabilmente rappresenta, ad oggi, il più serio rivale di Whatsapp sulla messaggistica istantanea. I numeri, appena aggiornati, parlano di 62 milioni di utenti mensili attivi, 12 milioni dei quali sono nuovi utenti aggiunti negli ultimi 4 mesi.  Per fare un confronto, a dicembre 2014 il rate era di 145 mila nuovi utenti al giorno, adesso è arrivato a 220 mila.

Ok, Whatsapp è ancora anni luce lontano coi suoi 800 milioni di utenti mensili attivi, qualcosa di stratosferico. Ma effettivamente c’è chi sostiene siano la stessa app, Whatsapp e Telegram, con la piccola differenza che la cornetta verde si paga e su Telegram, per ora, non si possono effettuare chiamate vocali.

C’è poi la questione privacy, ovviamente. Mettiamole allora a confronto punto per punto cercando di vedere se, effettivamente, si tratta di due ‘prodotti’ uguali ma diversamente comunicati.

Prezzo

Whatsapp si paga. Poco, quasi niente, ma bisogna tirare fuori la carta di credito. Chi lo scarica per la prima volta può usarlo gratis per 12 mesi, poi scatta l’abbonamento: 0.79 centesimi per le versioni Android, 0.89 centesimi per iPhone. Ci sono anche abbonamenti pluriennali più ‘vantaggiosi’, per informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale dell’app. Telegram è completamente gratuito.

Aspetto estetico

Se diciamo che Telegram è Whatsapp in blu non sbagliamo di molto. Graficamente non c’è quasi differenza, né nelle schermate di chat, né in generale; giusto le impostazioni sono organizzate in maniera diversa, ma comunque per il login è sempre necessario il numero di telefono.

Privacy e sicurezza

La crittografia è diversa. Telegram si basa sul concetto end-to-end, una tipologia che rende particolarmente sicure le conversazioni sia sotto l’aspetto della privacy che per quel che riguarda la difesa dagli hacker: in soldoni, i messaggi vengono salvati direttamente sugli smartphone e non su un server esterno. Non solo: c’è una funzione, selezionabile dalle Impostazioni, che consente di impostare un timer per la cancellazione automatica di tutti i dati di una conversazione allo scadere del tempo.

Su Whatsapp è tutto molto diverso: tutti i dati sono salvati su un server esterno della società californiana, alzando ovviamente il pericolo di furti e spionaggi.

Invio dei file

Pochi forse lo sanno, ma con Telegram possiamo spedire file fino a 1.5 GB, quando con Whatsapp si può arrivare solo a 160 MB. Probabilmente nessuno spedisce file di dimensioni ‘gigantesche’ con questi sistemi (si preferisce utilizzare ancora la mail, o i sistemi di cloud), ma la differenza è abissale, il rapporto è 10 a 1 per Telegram. Non solo: Whatsapp consente di spedire solamente file multimediali (video e audio), Telegram tutti i tipi.Migliori-alternative-a-Whatsapp

Compatibilita’

Telegram è legato al numero di telefono ma non dipende, come Whatsapp, dal numero di telefono. E’ disponibile anche per desktop (Pc e Mac) oltre che per smartphone e tablet. Whatsapp è un servizio unicamente mobile se si eccettua il controverso servizio Whatsapp web, che però ha tantissime limitazioni.

Ricapitolando: con Telegram basta scaricare l’applicazione, inserire il vostro numero e digitare il nuovo codice ricevuto sul cellulare con quel numero. Come risultato avrete due piattaforme sincronizzate con le quali inviare e ricevere messaggi ai vostri contatti. Potrete usare questo metodo anche se non avete uno smartphone, inserendo un numero al quale ovviamente avete accesso. Con Whatsapp è impossibile, perché è utilizzabile sono in un dispositivo per volta.

Chiamate e messaggi vocali

Qui Whatsapp si fa preferire perché, come Viber e Skype, ha da poco installato un sistema di chiamate vocali che consente, attraverso il sistema VoIP, di sfruttare il traffico dati o la rete per telefonare. Su Telegram la funzione non c’è. Per quel che riguarda i messaggi vocali, invece, su entrambe le app è possibile registrarli e inviarli.

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